Biografia

Il pittore, l’ingegnere

Nasce a Cuneo nel 1946. Studia a Torino seguendo studi classici al liceo D’Azeglio per poi laurearsi ingegnere nel locale Politecnico nel 1969, già evidenziando un raro dualismo tra formazione umanistica , sempre coltivata negli anni come un prezioso eden-rifugio spirituale, e vita lavorativa fatta di grandi industrie internazionali con gli inevitabili  e rigorosi dettami che asseconda e governa, senza mai farsene sopraffare o inaridire.

 

 

 

 

 

L'iter artistico, Uno stile personale ed originale

 

 

Il suo interesse per la pittura ha origini lontane, nascendo ai tempi degli studi liceali in parallelo con la passione per tutto quello che è arte, influenzato ed incoraggiato in primis dalla madre, dotata di fine talento pittorico, e dai suoi primi insegnanti di arte: dal  professore e pittore Mario Perotti  di Cuneo e poi dall’indimenticabile professore, libero pensatore ed apprezzato pittore torinese Riccardo Chicco con cui stabilisce una intensa, seppur sfortunatamente breve, relazione  artistica e di amicizia. 

Sotto questi forti suggestioni,  la sua formazione artistica riesce a procedere comunque in modo autonomo, seguendo una spontanea propensione al genere figurativo con una forte carica di modernità data dalla rigorosa riduzione all’essenziale della realtà osservata, sia nel tratto che nel colore ( eliminazione dei dettagli , assenza di sfumature, colori netti e delimitati  entro spazi chiusi , come in un mosaico ). Specialmente agli inizi sono riconoscibili influssi cubisti che però non deprimono, anzi esaltano l’aspetto volutamente figurativo del quadro. Queste caratteristiche negli anni via via più ammorbidite, fanno parte del suo stile e si colgono, seppure in forma più sfumata e mediata, in tutta la sua pittura fino ad oggi.

La sua vena creativa si esprime principalmente nel paesaggio, anche se mirabili per la loro semplice essenzialità sono una rara e preziosa collezione di nudi legati alla sua produzione giovanile. Il paesaggio è rivissuto con la vena nostalgica ed affettuosa di chi ha dentro nel cuore un amore smisurato per il bello della “Natura amica” e  vuole trasporre su tela visioni concrete e reali,  di luoghi precisati e riconoscibili. Il modo di operare dell’artista, sempre a posteriori in studio e raramente “dal vero”, danno ampio spazio alla benefica opera di mediazione, di depurazione e di sedimentazione che la memoria pone in essere. Ammiriamo così interpretazioni più che descrizioni,  spesso più sognate che reali, dove l’impulso iniziale di meraviglia davanti ad una visione emotiva si rafforza e si trasforma trasponendosi  nel dipinto.

I soggetti delle opere di Gaschino sono mutevoli, sempre diversi e sorprendenti per originalità, mai ripetitivi: dal brulicare dei mercatini tra le vecchie case, alle amate colline di Langa e Roero, alle marine mediterranee che sanno di estate e di sole. In tutte c’è la capacità immediata di trasmettere al cuore emozioni  rasserenanti.

 

 

 

 

Il pittore volante, le visioni aeree

Menzione a parte meritano le sue famose ed originalissime visioni aeree, ispirate dalla sua più che trentennale frequentazione dei cieli, essendo il pittore attivo ed appassionato pilota.
Solo chi ha il cuore lassù può aver dimestichezza con le prospettive ardite e sfuggenti, con gli orizzonti larghi e lunghi, dove lo sguardo non si ferma sul particolare ma corre lontano e si arresta solo all’ultima barriera segnata sull’orizzonte, la linea netta e ricurva dell’ultimo mare o la chiostra di monti col re di pietra, il Monviso, radiofaro immutabile ed amico  per tutti i piloti nostrani. I suoi cieli sono per scelta azzurri, trasparenti, accoglienti ed invitanti. Di lassù il cuore dà linfa alle emozioni forti dando  ali alla fantasia che si esprime in quadri dalla prospettiva obliqua, accentuata de una sapiente prospettiva distorta dal rapido movimento dell’osservatore in volo, colpo d’occhio sfuggente ed intrigante dove lo sguardo dell’artista va al di là dell’ala nella stretta virata a coltello.

 

 

 

Le mostre

Curioso iter quello di Gianni Gaschino che vede all’estero le sue prime mostre personali, siamo nel 1974, nel cuore della Francia dove allora vive per motivi di lavoro ( mostre a Royat e Clermont Ferrand ), per poi approdare nella Grande Mela dove soggiorna per ben 6 anni ( mostre a New York N.Y. e Paterson N.J. ). A seguire poi molte apprezzate personali in Italia ( Piemonte , Lombardia, Liguria, Toscana con intervalli in Francia e a  Montecarlo ), con un  crescendo che lo ha portato, tra l’unanime successo di pubblico e di critica, ad avere opere presenti in collezioni private e gallerie, oltre che in Italia,  in paesi come Canada,  Usa, Francia, Belgio, Inghilterra, Montecarlo, Turchia, Germania, Romania, Svizzera, Slovenia, rep. Ceka.

Valloria, borgo arroccato sulle alture di Imperia, vanta dal 2005 una sua bella opera, pubblicata, che arricchisce questa singolarissima collezione nel suo famoso museo a cielo aperto di “porte dipinte”.

L’artista vive e opera a Guarene  ( CN ) , vicino ad Alba ove ha studio ed esposizione permanente, entrambi aperti su appuntamento.

 

 

 

Commenti, recensioni, critica

Hanno scritto di lui  Giorgio Barberis, Gino Bemer, Luciano Bertello, Donatella Bo, Elisa  Boccardo, Ottavio Coffano, Fulvio D’Alessandro, Francesca Massetti, Armando Monte, Elisa Sibona, Maurice Saitta ( USA ), Silvana Simonte, Cinzia Tesio,  Simone Viala ( F ) .